Abolizione del canone rai in bolletta: le novità

canone rai

Il canone rai è inquadrato come canone di abbonamento alla televisione pubblica, si paga una volta all’anno ed è dovuto da chiunque possieda un apparecchio televisivo. Questo abbonamento si è sempre pagato, storicamente, tramite bollettino postale o mezzo simile, ma dal 2016 (precisamente con la legge 208/2015) è stata introdotta nell’ordinamento una presunzione assoluta di detenzione di un apparecchio televisivo nel momento in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica, in questo modo si è dato vita al fenomeno discusso del canone rai in bolletta. Ebbene, sembrano esserci delle novità al riguardo.

Scorporare il canone rai nel 2023

In ossequio agli accordi presi dal governo con l’unione europea, alla Camera dei deputati è stato dato il via libera, mentre si votava per convertire in legge il decreto sulle bollette, per porre in essere delle misure normative per scorporare il canone rai dalla bolletta della luce. A livello pratico, questo dovrebbe significare che il governo si impegna a eliminare il canone rai dalla bolletta dell’elettricità, riportando tutto alla situazione precedente oppure attuando nuove soluzioni per garantire il pagamento del canone, questo perché non bisogna dimenticare che ciò che aveva spinto l’allora governo a incorporare il canone nella bolletta era l’alta percentuale di evasione dello stesso.

Ad ogni modo e per onore di cronaca, nel piano nazionale di ripresa e resilienza c’è stato un impegno generalizzato dell’Italia nei confronti dell’Unione Europea per cancellare la possibilità delle società di distribuzione di raccogliere importi che nulla hanno a che vedere con la distribuzione di energia, i cosiddetti oneri impropri.

Le ipotesi al vaglio

Detto questo, quello che il governo è chiamato a fare è cercare una soluzione alternativa al canone rai nella bolletta dell’elettricità in un tempo che non vada oltre dicembre 2022 (come è scritto negli accordi con l’Unione Europea). Nel pentolone giacciono diverse idee, guardando anche ciò che è stato fatto negli altri paesi che non hanno l’abbonamento alla televisione pubblica in bolletta. Una delle soluzioni in esame sarebbe il metodo francese: dal 2005 in Francia l’importo del canone (che è di 138 euro) viene versato contestualmente alle imposte sulla abitazione principale, il ché si tradurrebbe nel versamento del canone attraverso il 730.

Altra idea è quella adottata da Israele, che prevede il pagamento dell’abbonamento come tributo aggiuntivo che incide sulla automobile. In ultima analisi, che sembra però anche la più improbabile, c’è la totale abolizione del canone rai, su esempio dei paesi scandinavi, dell’Olanda e della Spagna. In questi Paesi è lo Stato che, ab origine, stabilisce quanti soldi sono messi a disposizione della televisione pubblica.

Certo, sono comunque soldi che provengono dal pagamento dei tributi, ma non c’è una tassa o un’imposta dedicata. Ad ogni modo, quella della totale abolizione del canone sembra essere la soluzione più allettante per i cittadini, i quali non si sono riservati, negli anni, di partecipare a diverse petizioni con questa finalità dirette ai vari governi che si sono susseguiti, i quali, però, non hanno mai accolto questa proposta, mantenendo attiva la tassa.