Blocco Sfratti e Covid: quali cambiamenti da gennaio 2022

Blocco Sfratti

Con l’allarme pandemia che gradualmente sta rientrando, si inizia a tornare verso una situazione di normalità, anche dal punto di vista burocratico.

Questa misura temporanea è destinata ad esaurirsi entro il 31 dicembre 2021, senza possibilità di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza 11 novembre 2021, n. 213.

Con lo sblocco degli sfratti di migliaia di persone rischiano di trovarsi senza casa e, allo stato attuale, il contributo all’affitto stanziato dal governo sembra non bastare. Lo sblocco degli sfratti e la mancanza di un piano per l’edilizia popolare rappresenta un ulteriore elemento di instabilità sociale.

Cosa cambierà da gennaio 2022 per chi è in attesa di una convalida di sfratto? Facciamo il punto della situazione.

Le conseguenze dello sblocco degli sfratti

Secondo le stime, oltre 100.000 persone sono a rischio sfratto, tanto che la Caritas ha chiesto un’ulteriore proroga per il Blocco Sfratti. Ma queste cifre potrebbero essere ben superiori, visto che negli anni pre-Covid le richieste di esecuzione si aggiravano tra le 120 mila e le 150 mila l’anno. Vanno poi considerate le quasi 100.000 esecuzioni immobiliari per insolvenza per mutui o debiti.

Per la città di Roma, dove si stimano circa 4.000 sfratti, il Blocco degli Sfratti è stato disposto fino al 7 gennaio, in vista di un’apertura di un tavolo di confronto che trovi una soluzione a medio-lungo termine. Le associazioni a tutela degli inquilini, come l’Unione Inquilini, allertano circa il rischio di “bomba sociale”: i comuni non hanno la capacità e le risorse per tutelare le persone che si ritroveranno da un giorno all’altro senza casa.

Gli affittuari e i proprietari di case si sono ritrovati in grave difficoltà economica a causa della perdita del lavoro o più in generale a causa della diminuzione degli introiti a causa del Covid. Se a ciò si aggiunge lo sblocco dei licenziamenti, la situazione appare particolarmente critica.

Quali sono le tutele per i titolari di immobili?

A farsi sentire sono anche le associazioni che tutelano i diritti dei locatari di immobili, che si sono ritrovati senza una fonte di reddito a causa di un inquilino moroso, rivendicando quindi come una necessità lo sfratto dell’inquilino stesso.

In vista dell’approvazione della nuova finanziaria è stato istituito un fondo di solidarietà, con un corposo pacchetto di emendamenti, che accoglie anche le esigenze dei locatari di immobili. In particolare, verrà stanziato un fondo pari a 10 milioni di euro a beneficio dei proprietari di due immobili che ne hanno uno in affitto con la convalida di sfratto al 30 giugno 2021, ma

del quale non possono rientrare in possesso a causa del blocco per Covid. Un contributo che permette di rientrare della metà del canone mensile (fino ad un massimale di 6.400 euro) per una durata massima di 16 mesi.

Se è stato fatto qualche passo in avanti per i proprietari di immobili, lo stesso non si può dire per gli inquilini, le cui istanze restano, al momento, inascoltate.